4. L'Eucaristia e la grazia dello Spirito Santo, forza nelle persecuzioni e nei combattimenti che si incontrano per fare il bene
L'apostolato, che è carità eminentemente spirituale, non si può fare senza venire in urto col mondo, poiché sta agli antipodi del suo spirito e delle sue aspirazioni.
Il mondo odia i ministri e i servi di Gesù Cristo, perché prima di tutto ha odiato ed odia Lui.
Ignora Dio, ed ignora il Redentore, ma la sua ignoranza è colpevole, perché rifiuta la parola di Dio, disprezza i segni che Egli ha dato della sua verità, e finisce per odiare anche Dio stesso. Gesù Cristo, parlando agli apostoli dell'unione che dovevano avere con Lui per amare Dio e il prossimo e per fare l'apostolato, parlò anche delle persecuzioni che il mondo avrebbe loro fatte, per dire che l'Eucaristia doveva essere la loro forza in quegli aspri cimenti. Egli sintetizzò in poche parole le varie fasi delle persecuzioni dirette contro di essi, e contro la Chiesa nei secoli: prima l'odio contro di loro, e quindi l'avversione al sacerdozio ed alla Chiesa, odio simile a quello avuto contro di Lui, che si sarebbe manifestato nell'opposizione al divino ministero, nell'irruenza, nella violenza e nella morte. Poi quest'odio sarebbe divenuto rinnegamento formale della sua divinità e della sua missione, in un razionalismo miscredente e persecutore, che avrebbe ignorato Colui che l'aveva mandato, negandone i miracoli e la dottrina. Ed infine l'odio sarebbe diventato guerra aperta a Dio: Hanno odiato me e il Padre mio.
Gli apostoli sarebbero stati avversati per il nome di Gesù, e i loro nemici li avrebbero perseguitati rinnegandone la divina missione; questo sarebbe stato il seguito della persecuzione scatenata contro di Lui dai Giudei; la Chiesa sarebbe stata ugualmente perseguitata, e si sarebbero così doppiamente avverate le parole della Legge, cioè dell'Antico Testamento (Sai 68,5): Mi odiarono senza motivo. Avevano odiato Lui senza ragione, ed avrebbero odiato allo stesso modo gli apostoli e la Chiesa. In quest'irruzione di odio satanico, la forza degli apostoli e della Chiesa sarebbe stata l'unione con la sua vita, per cui sarebbero stati una sola cosa con Lui, e la pienezza dei doni e delle grazie dello Spirito Santo, che li avrebbe resi capaci di compiere la missione loro affidata. Per questo Gesù soggiunse: Quando poi sarà venuto il Paraclito che io manderò dal Padre, Egli mi renderà testimonianza, e voi pure mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio. Lo Spirito Santo avrebbe fortificato gli apostoli, perché avessero attestato quello di cui erano stati testimoni oculari e, diffondendosi nella Chiesa, avrebbe perpetuato l'annunzio del Vangelo in tutti i secoli, confermandone la verità con la vita stessa della Chiesa e coi carismi e doni dei quali l'avrebbe sempre arricchita.
La venuta dello Spirito Santo, che procede dal Padre e dal Figlio
Annunziando la venuta dello Spirito Santo, Gesù Cristo disse che sarebbe stato mandato da Lui e dal Padre, e con questo disse chiaramente che lo Spirito Santo procedeva da Lui e dal Padre. Egli espresse proprio l'opposto di quello che gli eretici, negatori della processione dello Spirito Santo dal Padre e dal Figlio, pretesero dedurre dalle sue parole. Teologicamente infatti, nelle Persone divine la missione, ossia l'essere mandata l'una dall'altra, indica proprio la processione di una dall'altra, o per generazione, come avviene nel Figlio, o per spirazione, come avviene nello Spirito Santo. Gesù, quindi, dicendo che avrebbe mandato lo Spirito Santo dal Padre, disse chiaro che lo Spirito Santo procedeva da Lui e dal Padre, come notano sant'Ilario (Lib. Vili de Trinitate) e sant'Agostino (Lib. IV de Trinitate c. 20); ed implicitamente disse che procedeva per unica spirazione, essendo Egli una sola cosa col Padre.
Soggiunse, è vero: Lo Spirito di verità che procede dal Padre, ma sottintese sempre: Io manderò, e quindi sottintese che procedeva anche da Lui. Egli del resto com'è detto nel capitolo seguente chiarissimamente (16,13), protestò che tutto ciò che aveva il Padre lo aveva anche Lui, e quindi che lo Spirito Santo procedeva dal Padre e da Lui. In questo capitolo disse che lo Spirito Santo procedeva dal Padre, e nel seguente disse che riceveva da Lui: De meo accipiet. Ora in Dio non c'è altra ragione di ricevere che il procedere, e quindi ricevere significava procedere. Dai due testi perciò risulta chiaro che lo Spirito Santo procede dal Padre e riceve dal Figlio, ossia procede dal Padre e dal Figlio.
Gli apostoli dovevano rendere testimonianza a Gesù Cristo, attestando da testimoni oculari quello che avevano visto ed udito. Ma la loro testimonianza sarebbe stata vana senza una conferma divina, e questa l'avrebbe data lo Spirito Santo coi doni e coi carismi. Gli apostoli avrebbero attinto la forza per operare dalla Santissima Eucaristia, e per Gesù Cristo avrebbero avuto la pienezza delle grazie dello Spirito Santo. Essi avrebbero così resistito alle persecuzioni e all'odio del mondo e, pur subendo dolori, angustie e morte ad imitazione del Maestro divino, avrebbero compiuto la loro missione.
L'apostolato, che è carità eminentemente spirituale, non si può fare senza venire in urto col mondo, poiché sta agli antipodi del suo spirito e delle sue aspirazioni.
Il mondo odia i ministri e i servi di Gesù Cristo, perché prima di tutto ha odiato ed odia Lui.
Ignora Dio, ed ignora il Redentore, ma la sua ignoranza è colpevole, perché rifiuta la parola di Dio, disprezza i segni che Egli ha dato della sua verità, e finisce per odiare anche Dio stesso. Gesù Cristo, parlando agli apostoli dell'unione che dovevano avere con Lui per amare Dio e il prossimo e per fare l'apostolato, parlò anche delle persecuzioni che il mondo avrebbe loro fatte, per dire che l'Eucaristia doveva essere la loro forza in quegli aspri cimenti. Egli sintetizzò in poche parole le varie fasi delle persecuzioni dirette contro di essi, e contro la Chiesa nei secoli: prima l'odio contro di loro, e quindi l'avversione al sacerdozio ed alla Chiesa, odio simile a quello avuto contro di Lui, che si sarebbe manifestato nell'opposizione al divino ministero, nell'irruenza, nella violenza e nella morte. Poi quest'odio sarebbe divenuto rinnegamento formale della sua divinità e della sua missione, in un razionalismo miscredente e persecutore, che avrebbe ignorato Colui che l'aveva mandato, negandone i miracoli e la dottrina. Ed infine l'odio sarebbe diventato guerra aperta a Dio: Hanno odiato me e il Padre mio.
Gli apostoli sarebbero stati avversati per il nome di Gesù, e i loro nemici li avrebbero perseguitati rinnegandone la divina missione; questo sarebbe stato il seguito della persecuzione scatenata contro di Lui dai Giudei; la Chiesa sarebbe stata ugualmente perseguitata, e si sarebbero così doppiamente avverate le parole della Legge, cioè dell'Antico Testamento (Sai 68,5): Mi odiarono senza motivo. Avevano odiato Lui senza ragione, ed avrebbero odiato allo stesso modo gli apostoli e la Chiesa. In quest'irruzione di odio satanico, la forza degli apostoli e della Chiesa sarebbe stata l'unione con la sua vita, per cui sarebbero stati una sola cosa con Lui, e la pienezza dei doni e delle grazie dello Spirito Santo, che li avrebbe resi capaci di compiere la missione loro affidata. Per questo Gesù soggiunse: Quando poi sarà venuto il Paraclito che io manderò dal Padre, Egli mi renderà testimonianza, e voi pure mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio. Lo Spirito Santo avrebbe fortificato gli apostoli, perché avessero attestato quello di cui erano stati testimoni oculari e, diffondendosi nella Chiesa, avrebbe perpetuato l'annunzio del Vangelo in tutti i secoli, confermandone la verità con la vita stessa della Chiesa e coi carismi e doni dei quali l'avrebbe sempre arricchita.
La venuta dello Spirito Santo, che procede dal Padre e dal Figlio
Annunziando la venuta dello Spirito Santo, Gesù Cristo disse che sarebbe stato mandato da Lui e dal Padre, e con questo disse chiaramente che lo Spirito Santo procedeva da Lui e dal Padre. Egli espresse proprio l'opposto di quello che gli eretici, negatori della processione dello Spirito Santo dal Padre e dal Figlio, pretesero dedurre dalle sue parole. Teologicamente infatti, nelle Persone divine la missione, ossia l'essere mandata l'una dall'altra, indica proprio la processione di una dall'altra, o per generazione, come avviene nel Figlio, o per spirazione, come avviene nello Spirito Santo. Gesù, quindi, dicendo che avrebbe mandato lo Spirito Santo dal Padre, disse chiaro che lo Spirito Santo procedeva da Lui e dal Padre, come notano sant'Ilario (Lib. Vili de Trinitate) e sant'Agostino (Lib. IV de Trinitate c. 20); ed implicitamente disse che procedeva per unica spirazione, essendo Egli una sola cosa col Padre.
Soggiunse, è vero: Lo Spirito di verità che procede dal Padre, ma sottintese sempre: Io manderò, e quindi sottintese che procedeva anche da Lui. Egli del resto com'è detto nel capitolo seguente chiarissimamente (16,13), protestò che tutto ciò che aveva il Padre lo aveva anche Lui, e quindi che lo Spirito Santo procedeva dal Padre e da Lui. In questo capitolo disse che lo Spirito Santo procedeva dal Padre, e nel seguente disse che riceveva da Lui: De meo accipiet. Ora in Dio non c'è altra ragione di ricevere che il procedere, e quindi ricevere significava procedere. Dai due testi perciò risulta chiaro che lo Spirito Santo procede dal Padre e riceve dal Figlio, ossia procede dal Padre e dal Figlio.
Gli apostoli dovevano rendere testimonianza a Gesù Cristo, attestando da testimoni oculari quello che avevano visto ed udito. Ma la loro testimonianza sarebbe stata vana senza una conferma divina, e questa l'avrebbe data lo Spirito Santo coi doni e coi carismi. Gli apostoli avrebbero attinto la forza per operare dalla Santissima Eucaristia, e per Gesù Cristo avrebbero avuto la pienezza delle grazie dello Spirito Santo. Essi avrebbero così resistito alle persecuzioni e all'odio del mondo e, pur subendo dolori, angustie e morte ad imitazione del Maestro divino, avrebbero compiuto la loro missione.
Sac. Dolindo Ruotolo
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