giovedì 3 luglio 2014

01.07.2014 - Commento al vangelo di S. Matteo cap. 8 par. 8-9

8. La tempesta sul lago. E Gesù dormiva...
Dopo aver esortato il discepolo a seguirlo, Gesù prese posto nella barca insieme con gli altri suoi discepoli.
Era sul far della sera; il lago, che popolarmente si chiamava mare, era calmo. Gesù prese posto a poppa della barca - come nota san Marco - e i discepoli cominciarono a remigare, lasciando la folla sulla riva. A poco a poco si stabilì un grande silenzio; calavano le ombre, e con le ombre cominciarono le prime raffiche di quei venti impetuosi che spesso sollevano paurose tempeste sul lago di Genesaret. Sotto l'impeto del vento le onde cominciarono a sollevarsi, e la barca pareva volesse inabissarsi, giacché l'acqua penetrava già da ogni parte.
Si era al largo, il momento era tragico, la notte si faceva sempre più profonda. E Gesù dormiva. Perché dormiva, e che cosa era questo sonno?
Fisicamente poté essere anche effetto di stanchezza per la giornata passata tutta nel fare del bene; ma misticamente egli dormiva perché la fede dei suoi discepoli era ancora debole. Appariva al di fuori quello che era nell'anima loro, poiché essi, tutti intenti alla barca ed alle manovre atte a salvarla, non pensavano che avevano con loro il Signore di tutto.
La loro fede era assonnata ed Egli dormiva. Quella piccola barca, inoltre, rappresentava la Chiesa nei momenti più difficili del suo pellegrinaggio, nei quali Gesù sembra quasi che dorma e sia assente nel pericolo, mentre egli vuole con la prova eccitare la fede nei cuori. Difficilmente le anime si ricordano di Gesù nella calma; occorre l'angustia dei pericoli che sembrano irreparabili perché si sentano spinte a gridare al loro Redentore. I discepoli, infatti, visto che la barca oramai era invasa dalle onde, lo svegliarono con premura, ed Egli, rimproverata la loro poca fede, si alzò, comandò ai flutti ed al mare, e subito si fece una grande calma. Lo stupore invase tutti, e si domandavano fra loro chi fosse mai il loro Maestro, al quale i venti ed il mare obbedivano.
9. Oggi la Chiesa è nella tempesta e pare che Gesù dorma
Nelle tempeste della vita non dobbiamo mai scoraggiarci, quando abbiamo Gesù con noi.
A volte sembra quasi che Egli dorma e tutto pare perduto. Questo avviene quando mettiamo la fiducia negli uomini o nei mezzi naturali. Ma quando si risveglia la nostra fede, e con uno slancio di amorosa fiducia risvegliamo Gesù, Egli si leva da dominatore, impone silenzio alla tempesta e vince.
Oggi si può dire che la Chiesa si trovi in una di quelle tempeste nelle quali Dio sembra che dorma. Le nazioni le si sono ribellate, o nella migliore ipotesi, fingono di non conoscerla. Le persecuzioni fierissime in alcune regioni rinnovano l'era gloriosa dei primi martiri; le stragi si moltiplicano, e soprattutto il male e l'errore dilagano in una maniera spaventosa. Dobbiamo risvegliare Gesù con la fede piena, integra, incrollabile, e quando ci sembrerà prossima la rovina, lo vedremo levato nella sua regalità, imporre la calma e ridonare il trionfo alla sua Chiesa ed al mondo.

Sac. Dolindo Ruotolo

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