lunedì 28 luglio 2014

28.07.2014 - Commento al vangelo di S. Matteo cap. 13 par. 9-10

9. Il granello di senapa
Il mondo affascina le anime perché ostenta una grandezza che in realtà non ha; esso si sviluppa come pianta cattiva che subito cresce e dà frutti di morte. La Chiesa, invece, appare come una piccola cosa, e diremmo quasi come un'utopia innanzi a quelli che la rinnegano. Ma questa piccolezza apparente ha in realtà in sé una forza di vita che nessuno sospetta, e costituisce il riposo delle creature che cercano Dio. Gesù Cristo espresse questa vitalità con la parabola del granello di senapa. È questa una pianta annuale, con numerosi rami e larghe foglie, che appartiene alla famiglia delle crocifere. Cresce abbondantemente in Palestina e raggiunge l'altezza di tre o quattro metri, in modo che veramente gli uccelli vi possono nidificare. La semente di questa pianta è piccolissima di fronte al suo sviluppo, e per questo Gesù la chiama una delle più piccole. Ora la Chiesa ha nella sua apparente piccolezza una vita meravigliosa e, come granello di senapa, cresce, si espande, fruttifica e raccoglie nelle sue braccia le anime.
10. Il lievito
Il Vangelo agli occhi del mondo sembra una cosa piccola e spregevole, senza lo splendore di quella orgogliosa e gonfia sapienza umana che cerca il suo successo nei paroloni; eppure le sue parole semplici sono come il lievito che, in piccola proporzione, messo in tre stàia di farina, cioè in circa 39 litri, la fermenta tutta e lievita la pasta dalla quale si fa poi il pane. La parabola del seminatore con tutta la semente inutilmente caduta sulla strada, fra le pietre e tra le spine, avrebbe potuto far credere quasi inefficace la predicazione della divina parola, e per questo Gesù soggiunge che essa ha una grande forza di germinazione e di espansione là dove cade, e che riempie la terra come fermento di vita nuova che muta le anime elevandole ad una vita soprannaturale altissima.
Quanti santi si sono formati alla santità e sono ascesi nelle vie della perfezione con una sola parola del Vangelo! San Francesco d'Assisi ascoltò solo quella che esortava alla povertà ed in lui essa fu veramente come fermento che gli fece concepire un grande amore alla vita umile e spregiata, e lo unì tutto a Gesù Cristo.
Chi annunzia la divina parola non deve scoraggiarsi, vedendo l'insensibilità di quelli che l'ascoltano; deve rendere lievito quella parola nel proprio cuore, pregando ed infiammandosi di amore, con la certezza che così fecondata non penetra mai invano in un cuore e lo trasforma a poco a poco.
Sac. Dolindo Ruotolo

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