giovedì 10 aprile 2014

10.04.2014 - Commento al vangelo di S. Giovanni cap. 8, par. 6

6.  Per la nostra vita spirituale
L'uomo oggi, senza fede si ubriaca di delinquenza...
Gesù Cristo è la luce del mondo, e chi lo segue non cammina nelle tenebre ma avrà la luce della vita. Questo vuol dire che fuori di Gesù vi sono solo tenebre di morte. Queste tenebre infatti si sono addensate e si addensano sulla povera umanità apostata da Dio, da Gesù Cristo e dalla Chiesa. È una pena veramente grande il constatare con quale crescente rapidità crescono le tenebre nel mondo.
Gli errori germinano, pullulano, prolificano e si moltiplicano come sterpi, come roveti, come insetti parassiti, come microbi; da un giorno all'altro il cielo appena sparso di cirri diventa pieno di cumuli procellosi, e non si sa dove si vada a finire, né quale spaventosa tempesta si scatenerà sui poveri uomini accecati da false luci che non sono la luce di Gesù Cristo.
L'uragano discende, come sempre, dalle foreste nere della Germania, dove gli errori sono diventati un ciclone devastatore... Se la Russia fu bolscevica, la radice di questo suo sfacelo sta in Carlo Marx; se la Francia fu apostata lo fu per l'incoraggiamento teutonico di Federico; se il mondo precipitò nell'orrida aberrazione protestante, vi precipitò per il tedesco Lutero. Oggi poi dalla Germania scende irrompente con i nazisti il ciclone delle moderne eresie, che rinnegano il Vangelo dalle fondamenta, ed il mondo si copre della caligine procellosa della razza, dello spazio vitale, del diritto brutale del più forte, dell'assistenza che soppianta la carità, dell'adorazione dell'orgoglioso io, di fedi che riconoscono e adorano un idolo putrescente di sozzure, d'impurità, di misfatti, di omicidi, di furti, di misticismi contemplanti l'orrido, l'abisso, la strage, l'odio, l'irruenza, la vendetta, le bombe, i pugnali, la mitraglia, i cannoni, i siluri, i sottomarini e i bombardieri scellerati, che seminano la morte!
All'eroismo della vittoria su se stessi, all'eroismo della virtù, della bontà, del perdono, della carità e della pace, si sostituisce l'eroismo brutale della conquista, dell'irruenza spietata, della vendetta, della guerra, e la caligine oscura si tinge di rosso, si tinge e manda tristi bagliori di morte.
Sorgono rabbuffati e sonnolenti gl'idoli antichi, portati in processione da cannibali, dagli esaltati e indemoniati che adorano se stessi e che vogliono essi formarsi le loro divinità.
Si spezzano uno dopo l'altro gli ultimi fili che ancora davano l'illusione di un cristianesimo e di un cattolicesimo, sia pure in proporzioni omeopatiche, e gli errori, come le bombe multiple dei Russi scellerati o come micidiali srapnell, esplodono in miriadi di errori, e seminano intorno nuove rovine.
I falsi cristi e i falsi profeti commettono lo spaventoso delitto di formare al loro spirito truce le nuove generazioni, e nelle scuole le radio sono voci di satana, avvelenamenti obbligatori, incoscienti, fatali, che infettano l'anima nella sua parte più delicata, e la sottraggono a Dio!
Alle vite dei santi sono ormai sostituite le vite dei delinquenti che hanno saputo imporsi con l'inganno, la turlupinatura e la forza. È un delitto leggere la vita di un delinquente, e si consuma con freddo calcolo, perché il delinquente dev'essere
adorato! L'organismo sociale non reagisce, subisce supinamente, incassa e sempre più si putrefa.
E la Chiesa soffre
L'infezione, ahimè, è penetrata anche nelle anime che dovrebbero reagire, e la Chiesa, la santa Chiesa è come rosa coperta di cocciniglie, e per il maledetto orgoglio di apparire dotti, colti, accigliati quelli che dovrebbero far rifulgere la verità si fanno propagandisti dell'errore. Il modernismo ha avuto una virulenza micidiale, e soprattutto il modernismo biblico che è la radice di tutti gli altri. Satana si è formato la sua roccaforte in nome di uno scientismo e criticismo balordo, che praticamente bandisce tutto; l'infezione è così profonda che la Chiesa stessa non sa a chi rivolgersi per vincerla, dato che da un centro sifilitico del pensiero sono stati infetti tutti, e gli avvelenatori sono oramai una famiglia, una razza, una super-razza, che giudica e manda secondo che avvinghia (Dante, Inf. c. V, v. 6).
I Padri della Chiesa? Non valgono.
I dottori? Sono illusionisti.
I vescovi, i vescovi posti dallo Spirito Santo a reggere la Chiesa? Sono scaldapoltrone, ignoranti incompetenti!
I  cardinali? Via, sono figure decorative, rosoni di stucco, che non possono stare alla pari con uno studioso che come una tarma di vecchie pergamene!
II  Papa? Ma il Papa non è attrezzato, fa capo a quelli che pretendono consigliarlo o, meglio, imporsi a Lui, e la sua infallibilità, dicono essi, è stata ceduta ad essi! Il Papa può ricevere, questo sì; può passare in sedia gestatoria, questo è consentito; può firmare come firma un re costituzionale, tipo «retravicello», ma non può ardire di agire con la sublime e divina potenza che ha. Chi lo lega con le cordelline dell'umana prudenza, chi gli mette il bavaglio col batuffolo cloroformizzante dell'attesa di un momento opportuno, chi lo spaventa, e chi gli mostra tutto roseo, ed Egli geme tra l'incudine dell'empietà ed il martello dei suoi eleganti sopraffattori!
A questi scellerati che tentano paralizzare l'azione del Cristo nella Chiesa fa spavento il male?
Il male, l'errore, l'eresia sono per essi degni di ossequio deferente; quello di cui temono e contro cui insorgono con tutte le armi sono le iniziative dei buoni, le piccole lampade della devozione e dell'amore che ancora si accendono qua e là nella Chiesa. Le piaghe di Gesù? Ma sono una novità degradante! Il Crocifisso è riguardato dal nazismo come indegno di un popolo forte, e noi lo faremo piagato? Per carità, rideranno di noi. Niente piaghe!
Domandare perdono e misericordia, con questo spirito di albagia che c'è? Ma no, è un urto che può cagionare una reazione; è illecito perciò domandare perdono e misericordia in tanta ascensione di spiriti.
Domandare che siano sanate le nostre piaghe? Ma non siamo mica lebbrosi noi; è necessario tenere su la razza, per carità, e presentare le nostre piaghe come gioielli.
Non venerate troppo Maria, poiché si urtano i protestanti; via i quadri, via le immagini sacre, basta l'opera d'arte che tutti vedono per ammirare il braccio ben disegnato, la gamba emergente dal velo, il torso michelangiolesco, ecc. ecc. e che a nessuno dà il fastidio di una interna compunzione!
Miracoli? Per carità ci ridono in faccia i miscredenti.
È comparso il diavolo? Ma non lo dite, che al diavolo non ci credono che le donnette.
Ammantatevi di serietà, andate innanzi a Dio senza urtare i senza Dio, pensate che è incivile mostrarsi devoti, ecc. ecc. La Scrittura? Sì, diciamo pure che è il libro divino, tanto per non fare una brutta figura, ma cominciamo a fare su di essa la... tavola dei numeri primi: questo è apocrifo, questo è corrotto, questo è interpolato, questo è umano, questo è egiziano, questo è siriaco, questo non si spiega soprannaturalmente, questo è leggenda... E del libro divino rimane solo la fodera, poiché ad una ad una le sue pagine vengono arse!
Noi vi accenniamo appena di passaggio ma lo stato del mondo che ha spento o affievolito la luce di Gesù Cristo è assai più desolante, e la Chiesa geme lacrimando, ed implorando nella sua liturgia dal Signore la vita.
La Liturgia è l'unico campo vergine non ancora devastato, ma è un campo chiuso alla massa del mondo, che ne ignora perfino l'esistenza. Bisogna pregare, pregare che di nuovo risplenda la luce di Gesù Cristo, e che le tenebre siano fugate dal suo trionfante fulgore!
Conoscerete la verità, disse Gesù, e la verità vi farà liberi. Ecco, noi siamo schiavi, non lo siamo stati mai come ora. Eclissatasi la luce della verità si sono subito forgiate le catene della schiavitù più degradante. L'uomo non rappresenta più nulla, è asservito allo Stato. Gli errori più banali in questo campo l'hanno ridotto un automa o, dove i principii funesti hanno avuto la piena applicazione, un animale qualunque, come in Russia, in Germania e altrove! Naturalmente un animale bardato di grandezza e di orgoglio nazionale, che è la grandezza e il tornaconto di pochi facinorosi. Anche i Giudei si ribellarono alla libertà, che voleva loro dare Gesù, in nome della razza: Noi siamo della stirpe di Abramo, dissero, e non abbiamo mai servito nessuno.
Le nazioni apostate ripetono lo stesso: Noi siamo della stirpe ariana, noi siamo i discendenti di Tor, noi siamo della stirpe latina, ecc. ecc. E servono, servono fino alla schiavitù. Ma sopratutto servono al peccato, secondo la parola di Gesù: Chiunque fa il peccato è servo del peccato.
È terribile questa schiavitù che ci discaccia dalla casa del Padre celeste, e ci fa preda di satana! Si è schiavi dell'orgoglio, e l'orgoglio ci domina fino a renderci alla mercé di chi vuole comandarci. Si è schiavi del denaro, che tiranneggia la vita. Si è schiavi, abbrutiti schiavi dei sensi, che degradano l'uomo al di sotto dei bruti. Si è schiavi dell'ira, dell'odio, della vendetta, elevata a canone della convivenza umana.
Si pensa solo al proprio benessere, al guadagno, al cibo, alla bevanda, al vizio, a scapito degli altri. Ci tiranneggia la stampa con la menzogna, ci opprimono le leggi con l'arbitrio e la violenza, senza la più piccola considerazione di bontà o di carità, e si geme sospirando solo alla pace del sepolcro!
Siamo fedeli a Gesù, teniamoci stretti alla croce, sospiriamo alla libertà vera che ci viene da Lui, aborriamo tutto quello che contrasta con la sua parola, e siamo gelosi della nostra fede! Venga il tuo regno, o Gesù; questo solo sospiriamo con la Chiesa, regno di verità e di vita, regno di santità e di grazia, regno di giustizia, d'amore e di pace.
Sac. Dolindo Ruotolo

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